L'immortalità di Swami Vivekananda

Sorgete, dunque e siate liberi. Sappiate che ogni pensiero e parola che affievolisca le vostre energie in questo mondo è l’unico male che esiste. Ogni cosa che rende l’uomo debole e timoroso è l’unico male che deve essere fugato. Che cosa può spaventarmi? Se il sole dovesse cadere e la luna polverizzarsi e tutti i sistemi stellari annichilirsi, che ve ne importa? State saldi come una roccia giacchè siete indistruttibili. Voi siete il Sé, l’anima, il Dio dell’universo. Dite: “Io sono esistenza assoluta, conoscenza assoluta, Io sono Lui”; e come un leone che infrange la sua gabbia, spezzate anche voi le vostre catene e siate liberi per sempre. Che cosa vi terrorizza, che vi trattiene? Soltanto l’ignoranza e l’illusione. Niente altro potrebbe legarvi. Voi siete il Puro Uno, l’eternamente beato. Degli sciocchi ignoranti vi dicono che voi siete dei peccatori, e perciò voi vi ritirate in un canto a piangere. Ma è stoltezza, malvagità, perversità pura asserire che siete peccatori. Voi siete tutti Dio. Non vedete Dio e non lo chiamate uomo? Ebbene, sorgete ed osate modellare su tale asserzione l’intera vostra vita. Quando aiutate un povero, non menatene vanto: avete compiuto un atto di carità verso voi stessi, che vi aiuta a purificarvi; non avete quindi alcuna ragione di provarne orgoglio. Non siete voi l’intero universo? Dove è qualcuno che non sia voi? Voi siete l’anima di questo universo. Voi siete il sole, la luna e le stelle; siete voi che ovunque risplendete. Voi siete il tutto. Chi potreste allora odiare, chi potreste combattere? Sappiate che voi siete Lui, e modellate in conformità l’intera vostra vita; colui che sa questo e vive la propria vita in conseguenza non brancolerà mai più nelle tenebre. Swami Vivekananda

 

Bhagavad Gita

La bhagavad-gītā è un poema filosofico-religioso indiano il cui titolo significa “Il canto del glorioso Signore”. E’ stato composto intorno al II secolo a.C. ed è il momento centrale delle vicende descritte nel Mahābhārata (la più grande epopea indiana) di cui fa parte. Essa rappresenta una sorta di “vangelo” per ogni indù. E’ stata commentata dai più grandi pensatori dell’India di tutti i tempi e tradotta più volte in tutte le principali lingue del mondo.

La bhagavad-gītā è un insegnamento completo. In essa trovano posto tutti i dharma, ossia le anime, con le loro proprie caratteristiche e predisposizioni. Trova posto pure il dharma più alto ossia la trascendenza di tutti i dharma per trovare la radice o l’essenza di ogni anima.

L’accostamento ad essa dipende dal particolare stato coscienziale di ognuno.

Ognuno trarrà beneficio seguendo il sentiero più idoneo alle sue attitudini e predisposizioni poiché, anche se la meta è unica, le strade per arrivarvi sono tante.

La bhagavad-gītā abbraccia e sintetizza vari sentieri di ricerca (Karma yoga, Jñāna yoga, Dhyāna yoga, Bhakti yoga ecc.) , sta poi al ricercatore scoprire la propria attitudine, la vera istanza del suo cuore e i mezzi o strumenti con cui portare avanti la sua ricerca, ricordando soprattutto che ogni sentiero sia esso filosofico, mistico, yoga ecc. è solo un mezzo e non il fine. Niente di strano quindi se dopo aver percorso un tipo di sentiero ci si rivolga poi altrove perché esso non risponde più alla nostra istanza.

La bhagavad-gītā è insieme teoria e pratica, offre quindi una serie di tecniche per riorientare la propria energia. In ultima analisi essa rappresenta una guida preziosa e utile a quanti si accostano all’autentica ricerca con sincerità e devozione.